Collaboratori e clienti soddisfatti con il Welfare aziendale

Welfare Aziendale

“Recent research has begun to explore this link, showing that companies that perform well on employee experience metrics also tend to perform well on customer experience metrics, and suggesting that improvements in employee satisfaction can drive improvements in customer satisfaction”.

(HBR, Marzo 2022)

Ebbene sì, collaboratori e clienti soddisfatti con il Welfare aziendale

Dipendenti soddisfatti uguale clienti soddisfatti uguale crescita uguale profitti.

Il Welfare aziendale

Oggi parleremo di una tra le principali, se non la Regina, delle componenti della soddisfazione dei collaboratori:
il Welfare aziendale,
ovvero tutte quelle iniziative, piani, benefit messi in campo dal datore di lavoro per migliorare da una parte la qualità del lavoro e dall’altra quella di vita del dipendente.

Iniziative delle quali si sottovaluta troppo spesso la “Funzione strategica“.

Un progetto di Welfare ben studiato e ben strutturato porta infatti a:

  • Attrarre i migliori talenti
  • Ridurre il turnover
  • Allineare le esigenze aziendali e quelle dei dipendenti.

Introdurre il Welfare in Azienda

L’introduzione del Welfare in Azienda è un classico tipo di progetto bottom-up, ovvero che deve partire dal basso.

Fase 1: Indagine sui bisogni

Se voglio soddisfare una persona, anzitutto devo sapere cosa la soddisfa.
Quindi il primo passo è “indagare” ed individuare i bisogni (desideri) dei propri dipendenti attraverso questionari o interviste.

Di solito le richieste più gettonate sono:

  • Assicurazioni e pensione
    • Assicurazione sanitaria – e dentale – privata
    • Fondo pensione integrativo
  • Work Life balance
    • Smart Working e orari flessibili => meriterebbe un discorso a parte
    • Congedi extra
  • Supporto economico
    • Premi e Regali, quali ad esempio i buoni benzina, …
    • Auto aziendale
    • Computer e Smartphone
    • Sconti e voucher per palestre ed attività sportive in genere
    • Sconti e voucher per asili nido e baby-sitter
    • Stock Option => meriterebbe un discorso a parte
  • Vita in Azienda
    • Voucher per formazione e sviluppo
    • Frutta, acqua e caffè gratuiti.

Nota: la seconda, ma non meno importante, ragione per cui un progetto di questo genere deve partire dal basso è che da questo dipendono accettazione, coinvolgimento e quindi il successo dell’iniziativa. Le “cose” calate dall’alto spesso sono viste come una imposizione o dal dubbio vantaggio (a prescindere dai contenuti).

Fase 2: Implementazione

Una volta conosciuta la “domanda”, si tratta di sfoltire la lista dei desiderata, darsi delle priorità e partire.

Poiché l’obiettivo è dare soddisfazione al maggior numero di richieste possibile, e sappiamo che il mondo è bello perché è vario, la soluzione più semplice a questo punto è appoggiarsi ad un Partner specializzato che offra una serie di servizi ampia, varia e flessibile.

Usualmente la fruizione dei servizi da parte dei dipendenti avverrà poi attraverso un portale dedicato.

Nota. Non ne parliamo in questo articolo ma è importante sapere che che per implementare in Azienda un piano di Welfare è necessario un accordo con le rappresentanze sindacali.

Fase 3: come gestire il “dopo”

Partito il servizio non rimangono che due cose, fondamentali, da fare

  • Comunicare a dipendenti e nuovi arrivati la novità (spesso non accade e il progetto affonda)
  • Monitorare lo sviluppo, con attenzione particolare al rapporto costi / benefici ed all’utilizzo o meno del servizio
  • Verificare la soddisfazione dei collaboratori

Buon Welfare e Buone vacanze!


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